Basilica di San Miniato al Monte - La migliore guida per il tuo viaggio in Toscana

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Basilica di San Miniato al Monte

Firenze > Cosa vedere a Firenze

La bella Basilica di San Miniato, la preferita di Dante e Michelangelo, si erge sul Monte alle Croci, una collina dominante la città e che originariamente era il luogo di eremitaggio di un certo Miniato che qui vi si rifugiava in preghiera. Come dargli torto! Il panorama mozzafiato che si gode dal suo sagrato è uno dei migliori della città.
Nel III sec, all’epoca dell’Imperatore Decio, nel corso delle persecuzioni contro i primi cristiani, l’eremita venne decapitato presso l’Arno. Tradizione vuole che l’eremita abbia preso in mano la sua testa e sia salito sopra il Monte per andare a morire lì dove aveva vissuto. Il primo martire della città fu quindi seppellito in questo luogo, dove poi sorse un oratorio e il monastero.
La facciata della Basilica è uno dei maggiori capolavori del romanico fiorentino, realizzata in quel marmo bicromo che ritroviamo nei più importanti monumenti della città (Leon Battista Alberti sembra si sia ispirato proprio a tale facciata per la realizzazione di quella della Chiesa di Santa Maria Novella).




Innumerevoli le opere custodite all'interno della Basilica a cominciare dalla  Cappella del Crocefisso di Michelozzo con  la Pala d’altare attribuita ad Agnolo Gaddi e le belle terracotte che ricoprono la volta a botte di Luca della Robbia. E poi ancora  la Cappella del Cardinale del Portogallo, disegnata da Antonio Rossellino e il meraviglioso zodiaco medievale (del 1207) con intarsi in marmo sul pavimento centrale della basilica (non calpestabile!).  E’ suddiviso nei 12 segni zodiacali, forse allusivi ai 12 apostoli, con inserimento anche di motivi pagani. Ha una straordinaria corrispondenza con quello presente nel Battistero di San Giovanni in quanto al centro si trova il Sole e non la Terra, contrariamente all’usanza medievale di realizzare lo zodiaco secondo un’impostazione geocentrica (quella cioè allora accettata).





Nella parte più antica della chiesa, la cripta, sono conservate, incastonate nell’altare, le presunte spoglie di San Miniato. Per chi ama le atmosfere spirituali, vi suggeriamo di rimanere per il Vespro, celebrato proprio qui tutte le sere dai monaci, rigorosamente in canto gregoriano.

Se avete tempo vi consigliamo inoltre di visitare il monastero il cui chiostro e refettorio ospitano gli affreschi di Paolo Uccello.
I vescovi vi costruirono qui anche un Palazzo, a lato della chiesa, come residenza estiva.

L’intero complesso è circondato da mura. Il luogo infatti divenne una fortezza all’epoca del famoso Assedio di Firenze, in cui la Repubblica fiorentina si difese strenuamente dagli attacchi dell’esercito di Carlo V, favorevole ad insediare nuovamente i Medici al potere. Le mura e in particolare il campanile vennero rinforzati, così come le mura dell’intera città, nientemeno che da Michelangelo Buonarroti, che, addirittura, coprì il campanile con dei materassi.



Prima di andarvene soffermate il vostro sguardo anche sullo scalino alla base della prima porta a sinistra (guardando la facciata) su cui è incisa la scritta in latino “Haec est porta coeli” (Questa è la porta del cielo). La scritta, tratta dalla Genesi, si riferisce alle parole pronunciate da Giacobbe dopo aver visto la famosa scala di angeli che scendono e salgono verso Dio, ed è riportata in varie chiese cristiane. In questo caso la scritta faceva riferimento al fatto che questa era la Porta Santa, la porta attraverso la quale i Fiorentini potevano entrare in contatto e riconciliarsi col Cielo. A fianco della Chiesa si trova l’ingresso al Cimitero detto appunto delle Porte Sante, dove hanno trovato sepoltura numerosi ed illustri personaggi come gli scrittori Carlo Collodi e Vasco Pratolini, i pittori Pietro Annigoni e Ottone Rosai, lo stilista Enrico Coveri, il produttore cinematografico Mario Cecchi Gori, il politico Giovanni Spadolini, l’intera famiglia Vespucci.

 
 
statistiche di accesso
Torna ai contenuti | Torna al menu