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Battistero di Firenze

Firenze > Cosa vedere a Firenze

     Il mio bel San Giovanni a cui fa riferimento Dante nel XIX Canto dell’Inferno è il bel Battistero di San Giovanni posto proprio di fronte al Duomo di Firenze. Fino al 1128 ha svolto le funzioni di cattedrale, diventando poi, da questa data, il Battistero cittadino dedicato a San Giovanni Battista, patrono della città.
Di pianta ottagonale (il numero 8 ricorre spesso anche nel Duomo, in quanto indicava i 7 giorni della creazione dedicati all’uomo e l’ottavo giorno dedicato al Creatore o anche le 8 Beatitudini), con volta a cupola, è stato successivamente ricoperto da marmo bianco di Carrara e verde di Prato e da un tetto piramidale sormontato da una lanterna.
      La fama di questo luogo è soprattutto legata alla storia e alla bellezza delle sue porte. La prima porta, quella a sud, venne realizzata da Andrea Pisano tra il 1330 e il 1336. Per la seconda porta bronzea da realizzarsi, a nord, venne invece indetto un concorso dall’Arte di Calimala nel 1401, a cui parteciparono valenti orafi dell’epoca, tra cui Lorenzo Ghiberti (allora sconosciuto), Filippo Brunelleschi, Jacopo della Querce e altri. Doveva essere scolpita una formella in bronzo rappresentante il sacrificio di Isacco. Il Vasari ricorda che, per la grande indecisione dei giudici nel conferire la vittoria al Ghiberti o al Brunelleschi, venne concessa una vittoria ex-aequo, ma fu poi il Ghiberti ad aggiudicarsi la realizzazione della porta nord, probabilmente perché il Brunelleschi si rifiutò di lavorare a quattro mani col Ghiberti. A quest’ultimo, ormai conosciuto e apprezzato, fu poi affidata la realizzazione anche della porta est, quella rivolta verso la facciata del Duomo, chiamata poi da Michelangelo la “Porta del Paradiso”. Realizzata tra il 1425 e il 1452, è composta da 10 formelle completamente dorate con scene tratte dall’Antico Testamento (i cui soggetti furono ispirati dal grande umanista Leonardo Bruni), ed è considerata uno dei più grandi capolavori in bronzo. Tra i volti a corona delle formelle è possibile individuare l’autoritratto dello stesso Ghiberti. Nella bottega di bronzisti allestita per l’occasione dal Ghiberti, bisogna ricordare che si formarono altri grandi artisti come Donatello e Paolo Uccello.
Le formelle originali, restaurate dopo la tragica alluvione del 1966, sono ora conservate presso il Museo dell’Opera del Duomo, insieme a molte altre opere prima presenti all’interno della Cattedrale e dello stesso Battistero.


All’interno è possibile ammirare la bella cupola ricoperta di mosaici, opera di Jacopo Torriti (forse con l’aiuto di Cimabue e Coppo di Marcovaldo) in cui è raffigurato il Cristo Giudice insieme a scene del Giudizio Universale e della vita di San Giovanni Battista, patrono della città. Al centro della cupola si trovano invece le gerarchie angeliche.  Sul pavimento è visibile la prima testimonianza di un orologio solare realizzato per scopi scientifici. Infatti, nella cupola, prima che questa venisse ricoperta dal tetto piramidale che vediamo oggi, era stato praticato un foro, attraverso il quale i raggi solari colpivano una lastra di marmo raffigurante lo zodiaco. I raggi solari indicavano con precisione il solstizio d’estate. Purtroppo nel 13° sec la lastra è stata spostata in seguito al rifacimento del pavimento e quindi ora non svolge più la sua originaria funzione.
      Da vedere anche la tomba di Papa Giovanni XXIII (da non confondere con il Papa Buono, Roncalli), considerato dalla Chiesa un anti-papa e per questo non tumulato a Roma ma qui, come da sua esplicita richiesta in cambio del dono di un dito di San Giovanni Battista, ora conservato nel Museo dell’Opera del Duomo. La tomba è opera di Donatello e Michelozzo.


Piazza Duomo

Orario di apertura: controllare sul sito ufficiale
Biglietto intero: € 15,00
Biglietto ridotto:  € 3,00 (soci FAI, bambini di età compresa fra i 6 e gli 11 anni compiuti)
Biglietto gratuito nei soli casi indicati sul sito ufficiale
Entrata dalla porta nord.

 
 
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