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Ponte Vecchio

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Il Ponte Vecchio è sicuramente uno dei più famosi simboli di Firenze. Già il suo nome ci dice che si tratta del ponte più antico della città, costruito nel luogo in cui le rive dell’Arno erano più vicine tra loro. Il primo ponte qui costruito risale all’epoca romana, poi ne venne fatto uno in legno e successivamente uno in pietra che però fu spazzato via nella violenta alluvione del 1333 (purtroppo non c’è stata solo quella del ’66). Nel 1345 venne quindi ricostruito a tre arcate per opera di Taddeo Gaddi (secondo Vasari) o Neri di Fioravante ed è quello che oggi, pur con varie modifiche successive, possiamo ancora ammirare. Si ritenne idoneo sistemare sopra questo ponte i beccai o macellai, in modo da allontanare dal centro gli odori nauseabondi che venivano da tali botteghe. Furono proprio loro che, per ottenere più spazio, iniziarono a costruire delle stanze aggettanti sul fiume, che sono oggi la caratteristica principale del ponte.

La sistemazione fu soddisfacente fino a quando non venne terminato il Corridoio Vasariano che i Medici usufruivano per spostarsi da Palazzo Pitti a Palazzo Vecchio, lontani da occhi indiscreti, e che passava proprio sopra il ponte.  Per allontanare nuovamente gli odori poco gradevoli provenienti dalle macellerie, i Medici imposero il loro trasferimento in altre parti della città, favorendo invece l’arrivo delle ben più decorose botteghe di oreficeria e gioielleria che esistono tutt’oggi e che fanno del ponte un luogo di attrazione internazionale.

Il Ponte Vecchio è l’unico ponte di Firenze che i tedeschi non fecero saltare durante la ritirata della seconda guerra mondiale, quasi sicuramente grazie all’intervento del Console tedesco a Firenze, Gerard Wolf, che riuscì a salvare dalla furia del Reich, numerose vite umane oltre a vari beni artistici della città. In segno di riconoscenza i Fiorentini gli dedicarono una lapide, ancora visibile, e gli concessero la cittadinanza onoraria. A metà del ponte troverete anche il busto di Benvenuto Cellini, uno dei più grandi orafi di tutti i tempi                             .


Naturalmente vi consigliamo di sbirciare in queste luminose vetrine, trovando magari un prezioso souvenir da poter portare a casa o magari il gioiello da regalare alla vostra Lei. Per chi ama invece le atmosfere suggestive, non mancate di passare dopo l’ora di chiusura dei negozi.
Tutte le botteghe vengono infatti chiuse, non con semplici saracinesche, ma con antichi sportelli in legno forniti di splendide serrature in ferro battuto originale a forma di giglio fiorentino.

 
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